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Le Sette Meraviglie del Mondo Antico/ Il Faro di Alessandria

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Ci vollero ben 20 lunghi anni per portare a termine la seconda meraviglia più alta dopo la Piramide di Cheope ,ovvero il Faro di Alessandria. Si trattava di una struttura veramente imponente alta circa 134 metri anche se alcuni storici dissentono su questa stima e collocano la sua altezza tra i 103 e i 118 metri che sarebbe comunque ragguardevole!

Il Faro di Alessandria è stato senza dubbio la più utile di tutte le sette meraviglie in quanto fu fatto erigere per aumentare la sicurezza del traffico marittimo in entrata e in uscita e fu dedicato a Zeus Sotere(“Salvatore”) proprio per proteggere e guidare in sicurezza i marinai dell’epoca. Il progetto del faro fu voluto da Tolomeo I e portato avanti dal successore, suo figlio Tolomeo II. Tolomeo I è stato un generale macedone antico, fu guardia del corpo di Alessandro Magno, ma ancor prima amico d’infanzia del grande conquistatore. Alla prematura morte di Alessandro ci furono le guerre per la successione del suo immenso impero, guerre che furono chiamate “guerre dei diadochi.” 

Tolomeo I si proclamò faraone d’Egitto e diede il via al periodo ellenistico egizio che continuò fino al regno di Cleopatra, ultima regina d’Egitto. Sostrato di Cnido è indicato nelle fonti antiche come architetto dell’opera anche se in alcune iscrizioni è ritenuto essere finanche il finanziatore, tesi questa non condivisa da parecchi studiosi. L’opera fu costruita nel porto d’Alessandria d’Egitto precisamente nell’isola di Faro e rappresentava una delle costruzioni più avanzate ed efficaci prodotte dalla tecnologia ellenistica. Il faro infatti permetteva di segnalare la posizione del porto alle navi grazie all’ausilio di speciali specchi di bronzo appositamente lucidati che di giorno riflettevano la luce solare mentre per quanto riguarda la notte venivano accesi dei fuochi. Purtroppo non sono stati rinvenuti descrizioni su come funzionasse esattamente il faro ma è certo che ebbe grande successo grazie alla sua utilità tanto che in quel periodo si costruirono in buona parte del Mediterraneo ellenistico vari altri fari analoghi ma di altezze inferiori. Purtroppo buona parte della conoscenza  scientifico tecnologica ellenistica venne perduta tanto che si ricominciò a costruire fari solo a partire dal XII secolo con la costruzione della famosa Lanterna di Genova che venne costruita presumibilmente tra il 1128 e il 1139. 

Possibile rappresentazione “Faro di Alessandria”

Secondo la testimonianza di Flavio Giuseppe il faro poteva essere avvistato a circa 48 Km di distanza, ovvero al limite del possibile della sua altezza e della curvatura della Terra! Il faro poggiava su un basamento quadrangolare che ospitava le stanze degli addetti ai lavori e le rampe per il trasporto del combustibile. La verticalità era data da una torre ottagonale su cui poggiava una costruzione cilindrica dove a sua volta vi era posta una statua di Zeus o Poseidone, in seguito sostituita da quella di Elio! 

Il faro fu la più longeva delle sette meraviglie, esclusa la Piramide di Cheope, infatti rimase in funzione per circa sedici secoli fino a quando si dovette arrendere alla potenza della natura che si manifestò tramite due terremoti che non diedero scampo alla costruzione; il primo fu il terremoto di Creta nel 1303 e in seguito quello fatale si verificò 20 anni dopo cioè nel 1323!

Nel 1968 furono scoperti sott’acqua alcuni resti del faro, ma solo 1994 venne finanziata una spedizione più seria per cercare di documentare in modo più dettagliato cosa rimaneva della struttura; la missione riuscì a scoprire grandi blocchi di granito pesanti tra le 50 e 60 tonnellate ridotti spesso in piccoli pezzi, ben 30 sfingi e colonne con obelischi dell’epoca del regno di Ramses II. L’UNESCO sta cercando di proteggere i resti del faro inserendoli come “protezione del patrimonio culturale subacqueo”.  

Rovine subacquee del “Faro di Alessandria”

I resti della gloriosa costruzione che ha accompagnato e illuminato i numerosi marinai nel corso dei secoli, riposeranno per sempre sul fondo del Mediterraneo, ma il ricordo di questa magnifica meraviglia del mondo antico rimarrà indelebile nella storia dell’umanità intera!

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