“…i lati sud e nord hanno una lunghezza di 63 piedi(18,67 metri);sulle fronti è più corto. Il perimetro completo è di 440 piedi(130,41 metri); in altezza arriva a 25 cubiti (11,10 metri) ed è circondato da 36 colonne; il perimetro del colonnato è chiamato pteron; Skopas scolpì il lato est, Bryaxis il lato nord,Timotheos (Timoteo) il lato sud e Leochares quello ovest ma, prima che completassero l’opera, la regina morì. Essi non lasciarono il lavoro comunque finché non fu completato, decisero che sarebbe stato un monumento sia per la loro gloria sia per quella della loro arte ed anche oggi essi competono gli uni con gli altri. Vi lavorò anche un quinto artista. Sullo pteron si innalza una piramide alta quanto la parte bassa dell’edificio che ha 24 scalini e si assottiglia progressivamente fino alla punta: in cima c’è una quadriga di marmo scolpita da Piti. Se si comprende anche questo l’insieme comprende un altezza di circa 140 piedi(41,50 metri)”
Con queste parole Plinio il Vecchio, descrisse il Mausoleo di Alicarnasso, una delle sette meraviglie del mondo antico. Chi fece costruire questa grande opera e perché? La costruzione fu voluta fortemente da Artemisia moglie nonché sorella di Mausolo che fu satrapo della Caria. I satrapi erano dei governanti delle varie regioni degli antichi imperi persiani detti appunto “satrapie” ,mentre la Caria era antica regione dell’Anatolia. Il Mausoleo doveva onorare il ricordo appunto del defunto Mausolo. Alla morte di quest’ultimo Artemisia fu talmente colpita dal dolore che senza badare a spesa alcuna, fece costruire questa grande tomba monumentale. La grandezza e magnificenza di quest’opera fu tale che da allora tutte le grandi tombe furono chiamate appunto “mausolei.”
La storia narra che Artemisia fu talmente affranta dalla morte del marito/fratello Mausolo che si fece preparare una bevanda con le ceneri e le ossa tritate del marito; questo episodio fu celebrato in un famoso dipinto del pittore olandese Rembrandt. Purtroppo Artemisia non riuscì a vedere l’opera completata in quanto morì due anni prima che i vari artisti chiamati a lavorare al mausoleo terminassero la colossale tomba. Artemisia fu regina di Caria dal momento che successe al marito Mausolo e anche lei fu sepolta in quel monumentale mausoleo che i suoi occhi non riuscirono mai a contemplare.
Alla costruzione della grande tomba furono chiamati vari artisti tra i quali Pitide di Priene che fu l’architetto che ideò l’ intera struttura. Ovviamente non poteva fare tutto da solo anche perché aveva a che fare con un opera colossale la cui altezza totale sfiorava i 42 metri! Al suo fianco aveva vari collaboratori e parecchi artisti e scultori trai quali i più importanti furono Briasside,Leochares,Timoteo e Skopas.
Questa meravigliosa opera era composta da ben 117 colonne ioniche poste su due file che sostenevano il tetto a forma di piramide a gradoni in cui era stata posta una scultura di una quadriga con le effigi del re e della regina. Pensate che il numero totale di statue presenti nell’intera opera era di circa 444 pezzi!
Il Mausoleo era stato progettato per resistere per sempre infatti sotto la base c’era un intricato sistema di drenaggio creato apposta per mantenere il terreno asciutto e quindi assicurare all’intera struttura una maggiore resistenza. In effetti il Mausoleo dimostrò una straordinaria resistenza tanto che resistette a varie invasioni e conseguenti distruzioni della città-stato di Alicarnasso, da parte di Alessandro Magno, dei barbari e degli arabi.
Purtroppo il Mausoleo di Alicarnasso non poté nulla contro la potenza della natura e fu spazzato via da un terribile terremoto nel 1404 d.C. Alcuni resti sono oggi visibili nel British Museum di Londra in particolare i resti dei cavalli e della quadriga presenti sulla sommità della struttura.
Alicarnasso oggi non esiste più e corrisponde alla moderna cittadina di Bodrum, nell’odierna Turchia, dove si possono visitare le rovine di quella che fu una delle sette meraviglie del mondo antico che doveva celebrare il ricordo perpetuo del governatore Mausolo e della sposa/sorella Artemisia, ma che si arrese irrimediabilmente alla inarrestabile potenza della natura.
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