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Arte Babilonese: il dopo Sumeri!

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Dopo la civiltà e l’arte sumera un altra importante civiltà si sviluppa in Mesopotamia tra il Tigri e l”Eufrate ovvero  i Babilonesi! L’arte babilonese riprende gli antichi canoni estetici di quella sumera pur con qualche innovazione che soprattutto nell’ultimo periodo la differenzia dall’ arte sumera. Anche nell’arte babilonese si riscontrano  periodi distinti che sarebbero tre: Periodo Paleobabilonese(2004 a.C.-1595 a.C.),Periodo Cassita(1595 a.C.-1150 a.C.) e della II dinastia di Isin(1150 a.C.-1020 a.C.),Periodo Neobabilonese(625 a.C.-539 a.C.)

Nel Periodo Peleobabilonese, in Mesopotamia, si assiste a parecchie lotte tra diversi popoli che intendevano spartirsi quel che restava della civiltà sumera, la quale era stata assorbita dagli Elamiti e Amorrei. Le maggiori città-stato quali Isin, Larsa,Mari e Babilonia si contendevano con aspre battaglie il dominio sulla regione mesopotamica. Il sovrano Ishib-Erra sale al trono nella città di Isin iniziando delle lotte di liberazione contro i popoli invasori che verranno cacciati della Mesopotamia meridionale liberando persino la città di Ur dagli Elamiti così da estendere il proprio dominio fin sul Golfo Persico. In seguito a questi eventi la città di Larsa entra in guerra con il sovrani di Isin sottomettendo il loro regno e inglobandolo nei propri territori. Solo con l’ ascesa del sovrano Hammurabi, facente parte della prima dinastia, si avrà una Mesopotamia unificata. Il Periodo Paleobabilonese è caratterizzato da un ampliamento e restauro dei luoghi di culto religiosi dove le varie divinità ricoprono, come per i Sumeri, un ruolo centrale sia in architettura che nella statuaria. Purtroppo non sono pervenuti molti documenti o reperti riguardanti le statue di questo periodo, ma da quei pochi ritrovamenti si è potuto evincere che le statue ricalcavano un volume plastico piuttosto piatto come il Periodo Neosumero per poi evolversi in una volumetria più accurata e dettagliata. Tra i reperti più importanti e famosi di questo periodo c’è senza dubbio il codice di Hammurabi, una stele di diorite nera alta 2,25 metri che racchiude una tra le più antiche raccolte di leggi scritte e oggi conservato al Museo del Louvre di Parigi. Nella glittica si assiste a una rielaborazione del tema dell’eroe contro le fiere che vengono quasi del tutto sostituite da capridi i quali vengono domati e assoggettati da un prototipo di eroe nudo e barbuto. Nei sigilli l’iconografia presenta alcune innovazioni stilistiche in quanto le figure divine vengono rappresentate in piedi e non più sedute aumentando il divario di dimensioni rispetto al fedele che si prostra alla divinità con varie offerte. Le divinità maggiormente rappresentate sono Ishtar and Shamash. 

Codice di Hammurabi

I Cassiti provenienti dai monti Zagros,diedero il via al Periodo Cassita e della II dinastia di Isin, dopo che gli Ittiti conquistarono e abbandonarono Babilonia.  In più di quattrocento anni di dominio i sovrani Cassiti fanno costruire palazzi e luoghi di culto sullo stile del periodo precedente, non tralasciando il restauro e il recupero di edifici e santuari preesistenti in importanti città come Ur,Ukur Isin,Nippur e Babilonia. Tra le più importanti opere d’arte del periodo Cassita troviamo i kudurru i quali sono delle stele di diorite nera di forma ovoidale in cui venivano incisi dei testi che riguardavano le donazioni fatte dal sovrano verso funzionari o principi. Solitamente nella parte superiore dei kudurru sono raffigurati simboli e divinità. I sigilli del periodo Cassita si inspirano per la maggior parte a quelli del Periodo Paleobabilonese pur con alcune innovazioni stilistiche come l’ allungamento delle figure che divengono alte e slanciate.  

Il Periodo Neobabilonese inizia dopo il dominio degli Assiri che dal IX al XII secolo a.C. conquistarono  l’intera Mesopotamia. Il sovrano assiro Sennacherib fece radere al suolo Babilonia nel 689 a.C. che rimase sotto il suo dominio sino al crollo dell’impero assiro nel 614 a.C. Il nuovo sovrano babilonese Nabucodonosor rifonda la città di Babilonia iniziando l’opera di ricostruzione  e restauro dei luoghi di cultura e culto dando il via al nuovo periodo di prosperità e benessere.

In questo nuovo e ultimo periodo nella civiltà e arte babilonese lo sforzo dei nuovi sovrani si concentra sul restauro e ricostruzione degli edifici di culto presenti nella città di Babilonia e in tutta la Mesopotamia meridionale. Tra i palazzi e gli edifici religiosi fatti costruire in questo periodo il palazzo Meridionale riveste la maggior importanza. Fu iniziato dal sovrano Nabopolassar e ricostruito e portato a termine dal successore Nabucodonosor II. Importanti edifici di culto furono senza dubbio l’Esagila e l’Etemenanki. Il primo era un il santuario dedicato alla principale divinità babilonese il dio Marduk, mentre il secondo era la più importante  ziggurat di Babilonia. L’Esagila fu utilizzata sino al 482 a.C. quando Serse lo fece sconsacrare anche se dopo la conquista di Alessandro Magno fu restaurato e rimesso in uso.  L’Etemenanki fu descritto anche nella Bibbia come Torre di Babele date le sue dimensioni imponenti . Erodoto lo descrisse come una ziggurat gigante a pianta quadrata alta più di 91 metri con sette terrazzamenti sovrapposti. La porta di Ishtar è una altra importante testimonianza dell’architettura di questo periodo e fu voluta da Nabucodonosor II come ottava porta d’ingresso delle mura di cinta di Babilonia e oggi conservata al Pergamon Museum di Berlino. Si tratta di un opera straordinaria riccamente decorata da mattoni di vetro lisci e blu a loro volta decorati con figure di leoni draghi e torri di colore bianco e giallo oro. I reperti giunti sino a giorni nostri delle opere in rilevo sono assai scarsi, ma da quel poco che sappiamo si possono notare figure più naturali e plastiche che risentono non poco dell’influenza stilistica e iconografica del dominio assiro. L’opera più importante di questo periodo è la Stele di Mardukaplaiddina II dove venivano raffigurati sovrani con tiara e asta regale dinnanzi a un funzionario. Le divinità di solito sono rappresentate solo simbolicamente e nella parte superiore della stele. L’ultimo sovrano di Babilonia,ovvero Nabonedo lascerà lo stile plastico e morbido influenzato dagli Assiri per ritornare a raffigurazioni più schematiche vicine all’arte sumera, mentre per quanto riguarda la glittica si notano i soliti temi religiosi e rituali e la totale assenza di eroi che lottano contro pericolose fiere che erano invece ben presenti nei precedenti periodi babilonesi e nell’arte sumera. 

Come tutti gli imperi e le civiltà anche quella babilonese con la sua arte ,ricca di storia e fascino, ebbe termine senza però essere dimenticata e contribuendo, come già fece l’ arte sumera, all’evoluzione lenta e progressiva di tutti gli aspetti artistici delle civiltà che sarebbero venute dopo.

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